Ci sono persone che, quando finiscono una relazione, ne iniziano subito un’altra. Non sopportano l’idea della solitudine e il loro benessere sembra dipendere dal fatto di avere sempre qualcuno al loro fianco. Dal punto di vista psicologico, questo comportamento è associato a un modello di dipendenza emotiva e alla difficoltà di costruire un’identità al di fuori del legame amoroso.
Lungi dall’essere un semplice capriccio o un bisogno di compagnia, la tendenza a concatenare relazioni ha spesso radici più profonde. In molti casi, ha origine negli stili di attaccamento formati durante l’infanzia. Coloro che sviluppano un attaccamento ansioso tendono a cercare una convalida esterna e temono l’abbandono o il rifiuto. In età adulta, queste persone possono sentire di avere valore solo se sono in una relazione e che essere single è sinonimo di fallimento o vuoto.
Anche la cultura ha un’influenza decisiva. In un contesto in cui l’amore romantico è presentato come la principale via verso la felicità, il celibato è spesso interpretato come qualcosa di temporaneo o addirittura indesiderabile. I social media, il cinema o la pubblicità rafforzano l’idea che “completare la propria vita” significhi trovare un partner, il che porta molte persone a rimanere in relazioni insoddisfacenti o ad iniziarne di nuove senza aver chiuso quelle precedenti.
Da un punto di vista psicologico, il problema non è desiderare una relazione, ma dipendere da essa per sentirsi bene. Quando il benessere emotivo si basa solo sul legame con un’altra persona, l’autostima e la stabilità diventano fragili. In questi casi, la solitudine genera ansia perché mette a nudo un vuoto interiore che non si sa come colmare.
Imparare a stare da soli è una parte essenziale della crescita personale. Implica riscoprire i propri interessi, dedicare tempo alla cura di sé e capire che la felicità non dipende esclusivamente dall’amore romantico. Le pause tra una relazione e l’altra sono necessarie per elaborare ciò che si è vissuto, chiudere i cicli e rafforzare l’autonomia emotiva.
La psicologia sostiene che chi non sa stare senza un partner non ha bisogno di amore, ma di connessione con se stesso. Coltivare l’indipendenza emotiva permette di vivere le relazioni in modo più sano, basandosi sulla scelta e non sul bisogno, e trasforma la solitudine in uno spazio di autoconsapevolezza e libertà.

