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Proteggere le piante perenni dal freddo: i gesti essenziali per un giardino rigoglioso in primavera

Il freddo si avvicina, le aiuole impallidiscono. Tra steli da tagliare, ciuffi da pacciamare e vasi da riporre, come garantire la ripresa in primavera senza perdite? Per le piante perenni rustiche, a volte è sufficiente una semplice pulizia. Altre, più sensibili al freddo, richiedono un vero e proprio protocollo di svernamento delle piante perenni per superare il gelo e l’umidità. L’obiettivo: proteggere radici, corone e riserve senza soffocare la pianta. Il tempismo si basa sulle prime gelate e sul riposo vegetativo. E la differenza sta nei dettagli precisi, come le temperature di conservazione o lo spessore della pacciamatura. Il resto consiste in pochi gesti che cambiano tutto.

Invernaggio delle piante perenni: i gesti giusti al momento giusto

Controllate le previsioni meteorologiche locali, quindi intervenite in più fasi. Dopo diverse gelate intense, potate le piante perenni dormienti a circa 7,5 cm dal suolo. Per i crisantemi da giardino, aspettate che il terreno sia ghiacciato, quindi proteggete le corone con 10-15 cm di pacciamatura di paglia o foglie sminuzzate; lasciate i gambi secchi per intrappolare la neve. In luoghi ventosi, un velo invernale o un telo di iuta fungono da frangivento.

“Il modo migliore per cercare di adattarsi a queste condizioni è prepararsi a ciò che alla fine accadrà. Controllate le previsioni del tempo il più spesso possibile ogni giorno, per essere sempre un passo avanti rispetto a ciò che vi aspetta”. Se utilizzate dei vasi, non appoggiateli direttamente sul cemento o sul metallo e tenete a portata di mano un telo di pile.

Sollevare, pulire, conservare: temperature di conservazione e controlli

Le piante perenni gelate con organi di riserva vengono sollevate al primo gelo nero o quando il fogliame ingiallisce, senza lavare la terra. Tagliate a 10-15 cm le dalie, dissotterrate con un forcone rimanendo larghi, fate asciugare in un unico strato in un luogo fresco e ventilato, etichettate, quindi conservate in un contenitore ventilato con torba, vermiculite o trucioli. Stesso principio per le canna e i gladioli dopo un’accurata essiccazione e una buona aerazione.

  • Dahlie: da 4 a 10 °C; controllo mensile; se appassite, nebulizzate leggermente l’ambiente, mai i tuberi.
  • Gladioli: da 1 a 7 °C dopo 2-3 settimane di essiccazione; rimuovete il vecchio cormo; ottima ventilazione.
  • Begonie tuberose: da 1 a 7 °C in un luogo asciutto e buio; elevato rischio di muffa, rimuovere le parti colpite.
  • Canne: da 4 a 10 °C con un po’ di terra intorno; non utilizzare plastica impermeabile; in caso di zone molli, tagliare e cospargere di zolfo o cannella.
  • Orecchie di elefante: da 13 a 15 °C; avvolgere ogni cormo in carta di giornale; controllare e disinfettare se necessario.
  • Caladium: da 15 a 18 °C, al caldo e all’asciutto; risveglio tardivo in primavera.

Per i gladioli, l’essiccazione in collant appesi favorisce la circolazione dell’aria. Gli eucomis si conservano all’asciutto, senza contatto tra i bulbi. Alcune orecchie di elefante prive di cormo si conservano come piante da interno a 18-24 °C, con luce e annaffiature molto parsimoniose.

Piante perenni in vaso e colori invernali: proteggere senza soffocare

Le agapanthi coltivate in vaso vanno riposte prima della prima gelata in un locale luminoso, al riparo dal gelo e non riscaldato. Lasciatele riposare: niente fertilizzante, pochissima acqua, rinvaso solo se il vaso si rompe. La lantana sverna sia come pianta da interno molto luminosa, sia in semi-dormienza a 10-15 °C con annaffiature minime. La salvia ananas apprezza temperature superiori ai 15 °C e un’ottima luce.

Per quanto riguarda le aiuole, una fucsia rustica sverna sul posto con 10-15 cm di pacciame, completato da un frangivento se la posizione è esposta. Per mantenere vivo il giardino, puntate su piante sempreverdi e tappezzanti tolleranti al freddo come Ajuga reptans ‘Atropurpurea’, Sedum rupestre ‘Angelina’, Carex morrowii ‘Ice Dance’, Euonymus fortunei ‘Emerald Gaiety’ o Santolina chamaecyparissus; e, per la fioritura invernale, pensate alla Grevillea, al caprifoglio invernale, alla Sarcococca, al lauroceraso e alla pyracantha, in un terreno drenato e senza ristagni d’acqua, è indispensabile.

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