La concia è il trattamento a cui viene sottoposta la pelle grezza, per essere lavorata e conservata correttamente.
La concia delle pelli è antica quanto l’uomo. Questo aiuta a capire perché ancora oggi l’uomo ha con il cuoio e la pelle un rapporto molto intenso.
L’Industria conciaria Italiana è storicamente considerata leader mondiale per l’elevato sviluppo tecnologico e qualitativo, lo spiccato impegno ambientale e la capacità innovativa in termini di design stilistico.
La quasi totalità della produzione (oltre il 90%) si concentra infatti all’interno di 3 comprensori produttivi territoriali. Questi nel corso degli anni hanno sviluppato, le loro caratteristiche peculiari in termini di prodotto e processo.
La concia delle pelli in Italia
IL DISTRETTO VENETO
La valle del Chiampo (Vicenza) con i suoi 130 kmq di territorio è sede di uno dei maggiori distretti di concia delle pelli al mondo. La principale specializzazione sono le pelli bovine medio-grandi. Queste vengono conciate per essere principalmente destinate ai clienti dell’imbottito (arredamento ed interni auto), alla calzatura ed alla pelletteria.
IL DISTRETTO TOSCANO
Il distretto che raggruppa il maggior numero di concerie di pelli si trova in Toscana. Questo comprende i comuni di S. Croce sull’Arno, Castelfranco di Sotto, Santa Maria a Monte in provincia di Pisa e Fucecchio in provincia di Firenze.
Le concerie locali, si caratterizzano per l’elevato grado di artigianalità e flessibilità delle produzioni. Le principali lavorazioni riguardano soprattutto le pelli bovine di medie e piccole dimensioni.
IL DISTRETTO CAMPANO
In Campania esiste un polo conciario specializzato nella concia delle pelli piccole, ovine e caprine, per abbigliamento, calzatura e pelletteria. Le imprese si localizzano principalmente nella zona di Solofra (Avellino), con alcune importanti presenze anche nei dintorni di Napoli. I primi insediamenti risalgono all’età del bronzo, ma la grande crescita è nel secondo dopoguerra.
La concia delle pelli e il concetto di economia circolare
L’industria conciaria è considerata economia circolare, in quanto dal recupero di scarto dell’industria alimentare della carne, produce uno dei materiali più pregiati per la confezione di accessori moda e design.
La pelle è per definizione un materiale circolare, non solo perché è recupero di scarto dell’industria alimentare della carne, ma gli scarti stessi del processo di concia sono ricchi di sostanze di pregio, che vengono utilizzate nell’alimentare (pectine), nella cosmesi e nell’industria farmaceutica (collagene) oltre che fertilizzanti.
Inoltre, grazie al recupero delle pelli, scarto dell’industria alimentare della carne, non si immettono nell’ambiente tonnellate di pelli che, in caso contrario, andrebbero smaltite o peggio ancora seppellite, con probabili conseguenze negative per l’equilibrio del nostro eco-sistema.
Ovviamente, questo punto di vista riguarda un sistema alimentare che prevede il consumo di quantità di carne.
Dal momento che mangiamo tanta carne, non è forse più coerente adoperare le loro pelli per produrre abbigliamento, calzature, accessori, arredamento ed interni auto, anziché adoperare prodotti sintetici ricavati del petrolio?
Molte persone, anche tra coloro che amano gli animali, indossano scarpe e borse in pelle, con la consapevolezza che sono sottoprodotti della macellazione per la carne e, quindi, si tratta di una forma di “riciclo” di uno scarto dell’industria agroalimentare.
Tutte le fasi della conciatura delle pelli
Il prodotto iniziale è la pelle fresca, che viene asportata e sottoposta ai primi trattamenti di conservazione. Le pelli se di piccola taglia vengono essiccate, in caso di pelli più grandi salate con sale marino. Si ottiene così la pelle grezza.
Sulle pelli grezze hanno inizio i trattamenti detti “di riviera”, che precedono la concia vera e propria e che preparano le pelli alle condizioni opportune per ricevere le sostanze concianti.
Rinverdimento
Consiste in pratica nel trattare la pelle con acqua ed in qualche caso con piccole quantità di prodotti chimici (tensioattivi, sali basici, enzimi). Nel rinverdimento viene ripristinato il contenuto normale di acqua della pelle e vengono eliminati il sale (nel caso di pelli salate).
Calcinazione – Depilazione
Spesso semplificata in calcinaio, consiste nel conciare le pelli con calce e solfuro di sodio per eliminare il pelo e l’epidermide (ovviamente quando non si debba produrre pellicceria o pelli con pelo). Le pelli divengono gonfie e turgide.
Scarnatura
E’ la prima operazione meccanica con la quale vengono asportati il grasso ed i tessuti residui rimasti aderenti alla pelle dopo la scuoiatura.
Spaccatura
Spesso, per le pelli con elevato spessore (soprattutto bovine), viene effettuata la spaccatura, che consiste nel dividere la pelle in due o più strati per ridurne lo spessore al valore voluto. Lo strato inferiore costituisce la crosta.
Decalcinazione
E’ un’operazione chimica per eliminare la calce, il gonfiamento e la turgidità della pelle.
Macerazione
Quando si desidera produrre un cuoio morbido, viene effettuata anche questa operazione con l’utilizzo di enzimi.
Sgrassaggio
Nel caso di pelli per loro natura molto grasse, per esempio le pelli ovine, è necessario effettuare uno sgrassaggio che elimina la maggior parte del grasso e ne uniforma la distribuzione in tutta la pelle.
Si arriva così a un semilavorato che prende il nome di Pickel.
A questo punto segue la fase di Concia
La concia consiste nel trattare le pelli con sostanze, (agenti concianti), che sono in grado di legarsi chimicamente alle pelli rendendole imputrescibile.
Il processo produttivo conciario è molto complesso ed è costituito da un alternarsi di operazioni chimiche e meccaniche.
Tutte le operazioni chimiche, fino alla rifinizione, sono condotte con l’impiego di acqua ed in un reattore tipico della conceria detto bottale, sostanzialmente costituito da un cilindro ruotante intorno al proprio asse nel quale vengono immesse le pelli, l’acqua ed i prodotti chimici necessari.
Sono possibili tre tipi di procedimento: la concia al cromo, la concia al vegetale e la concia Wet White che puoi leggere qui
La concia al cromo
La concia al cromo è fondata sulla capacità del cromo trivalente (Cr3+) di formare complessi con i gruppi carbossilici del collagene (di cui sono costituite le fibre della pelle);
La concia al cromo permette di usare lo stesso standard processuale su quasi tutti i tipi di pelle. Essa fu brevettata ufficialmente nel 1910 e rappresentò il trampolino di lancio dell’industria della pelle moderna standardizzandone i processi produttivi. È un processo basato sulla capacità del cromo trivalente di formare complessi con i gruppi carbossilici del collagene della pelle, quest’ultimo si presenta sotto forma di sale (solubile in acqua) dal colore verde e fa parte della famiglia dei metalli pesanti.
La concia al vegetale
La concia vegetale è uno dei sistemi di concia più antichi ancora oggi usato per la concia delle pelli destinate alla produzione di cuoio, guardoli, pelletteria, rivestimenti per sedie ecc. La pelle decalcinata viene trattata con tannini vegetali, sostanze organiche complesse contenute in tutti i vegetali, da cui vengono estratti e concentrati o ridotti in polvere. Il prodotto finale risultante da questa tecnologia è una pelle di alta qualità con caratteristiche di morbidezza, colore, resistenza e sfumature uniche che rendono singolare ogni pezzo. Ancora più importante è che il prodotto finito non contiene sostanze tossiche, nocive per l’uomo e per l’ambiente.